Prevenzione e Igiene Orale

Le più comuni malattie del cavo orale carie e malattia parodontale sono causate da una non corretta igiene orale, che può essere insufficiente come frequenza ma molto sovente dovuta ad una tecnica inadeguata con degli strumenti non sempre appropriati.

Chi è l’igienista dentale?
L’igienista dentale è l’operatore sanitario che è in possesso del titolo di studio abilitante alla professione, il diploma di laurea universitario in igiene dentale che si occupa della prevenzione delle patologie orodentali. Lavora su indicazione dei medici odontoiatri e dei medici chirurghi abilitati alla professione dell’odontoiatria.
L’igienista dentale si occupa di rimuovere placca e tartaro dove il paziente non riesce ad arrivare, consiglia i presidi più adatti a ciascuno per rimuovere la placca batterica, suggerisce le migliori tecniche di utilizzo e fornisce consigli alimentari. Lo scopo è quello di mantenere in salute la bocca e tutto l’organismo, quindi l’igienista rappresenta un insegnante, una consigliera, un pungolo sul mantenere uno stile di vita sano.

I CONSIGLI DELL’IGIENISTA DENTALE

Che cosa occorre per mantenere la bocca in buona salute?

Per mantenere la bocca in buona salute è importante rimuovere quotidianamente la placca batterica.

Che cos’è la placca batterica e quali problemi può causare?
La placca batterica è un biofilm appiccicoso derivante dalla trasformazione del cibo non rimosso su cui si sviluppano diverse specie batteriche.
La placca si accumula sulla superficie dei denti e delle gengive, principalmente lungo il bordo gengivale e negli spazi interdentali, cioè tra un dente e l’altro.
La placca si forma nel giro di 16/24 ore e, se non rimossa, con il tempo porta due problemi gravi:

  • la formazione di carie in quanto soprattutto in presenza di zuccheri e di batteri del ceppo Streptococcus Mutans si formano degli acidi che demineralizzano lo smalto dando inizio al processo carioso
  • problemi alle gengive, o meglio del parodonto, cioè tutto il sistema di tessuti di sostegno del dente, con la formazione della malattia parodontale.
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placca batterica

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placca batterica

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gengivite

LA CARIE DENTALE ha come fattori causali la presenza di placca batterica e di zuccheri che nel loro catabolismo producono degli acidi che portano alla demineralizzazione dello smalto.
Per prevenire la formazione della carie è molto importante una corretta rimozione della placca e l’utilizzo di un dentifricio al fluoro.

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DIAGNOSI DI RISCHIO è possibile diagnosticare se un paziente è ad elevato rischio di carie attraverso l’esame batteriologico della saliva per valutare la presenza di Streptococcus Mutans e di Lactobacilli e questo è molto motivante specie nei bambini. Utilizziamo altresì un test per valutare il Ph salivare.

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Che cos’è la malattia paradontale?
La malattia parodontale è luna infezione cronica di origine batterica dei tessuti che tengono ancorati i denti in bocca, gengiva, legamento parodontale e osso alveolare, la gengiva ha uno scopo protettivo dell’osso sottostante e agisce come una barriera, l’alveolo osseo è la sede in cui alloggia la radice del dente
La malattia parodontale o parodontite (volgarmente definita anche piorrea) inizia con una infiammazione della gengiva marginale, la gengivite, che è una patologia reversibile mediante la pulizia professionale e si manifesta con infiammazione e sanguinamento.
I batteri che si accumulano nel solco fra gengiva e dente, con il tempo si moltiplicano e si spingono sempre più in profondità, andando a distruggere i tessuti che sostengono il dente, il legamento parodontale e l’osso che è il fondamentale ancoraggio delle radici dei denti. Questa è la parodontite, una patologia che coinvolge i tessuti di sostegno del dente; una perdita cospicua di osso alveolare porta con il tempo alla mobilità del dente fino alla sua perdita.
Nella genesi della malattia parodontale esistono numerosi fattori di rischio, il più importante è il fumo, le malattie metaboliche come il diabete e ovviamente la predisposizione genetica,
È assodato dalla ricerca che esiste una stretta correlazione tra igiene orale, malattia parodontale, fumo, malattie sistemiche (quali aterosclerosi, ictus, diabete) e stile di vita.

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parodonto malato

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parodonto sano

Che cos’è il tartaro?

La placca batterica, se non rimossa, con il tempo calcifica con i sali di calcio presenti nella saliva e si trasforma in tartaro, un deposito duro che lo spazzolino non è più in grado di rimuovere, a quel punto si rende necessario l’intervento del dentista o dell’igienista dentale.

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parodontopatia grave irreversibile

La malattia parodontale è curabile?
Se diagnosticata nelle sue fasi iniziali la malattia parodontale è reversibile e curabile, quando invece ha provocato una grave perdita di attacco in molte sedi la terapia consiste nel bonificare e fa sì che la malattia non progredisca; in alcune situazioni di perdita ossea circoscritta la terapia chirurgica rigenerativa mediante sostituti dell’osso può essere di grande aiuto.

Ogni quanto è opportuno recarsi dal dentista?
Importanti sono le visite periodiche con il dentista e l’igienista dentale. Almeno una volta all’anno bisogna rivolgersi a loro per individuare in fase precoce lesioni cariose, infiammazioni gengivali con un occhio attento anche alle lesioni delle mucose per individuare eventuali lesioni precancerose che se non diagnosticate per tempo possono degenerare in malattie tumorali.

Quali sono le regole d’oro per mantenere la bocca in salute?
Per concludere, per mantenere una bocca in salute è importante spazzolare in modo corretto i denti e l’attacco della gengiva al colletto del dei denti dopo ogni pasto per rimuovere accuratamente la placca batterica.
Importante è soprattutto il come spazzolare, non quante volte spazzolare, quindi una tecnica corretta di spazzolamento verrà insegnata dall’igienista in base alle esigenze di ciascuno.
È importante mantenere un corretto stile di vita, un’alimentazione sana e seguire periodicamente le visite di controllo con il dentista o con l’igienista.

Quando e come va usato lo spazzolino denti?
Lo spazzolino va usato regolarmente dopo i pasti per rimuovere residui di cibo e placca batterica che si depositano sulla superficie di denti e gengive. 
La tecnica di spazzolamento dovrà tenere conto dell’età del paziente, dell’abilità di ciascuno e della situazione paradontale. 
L’igienista dentale saprà consigliare la tecnica di spazzolamento e gli strumenti più adatti a ciascuno.

Qual è il metodo più corretto per spazzolare i denti?

La tecnica migliore è quella che permette di rimuovere la maggior quantità di batteri senza arrecare alcun danno ai tessuti.
Sono da evitare spazzolamenti in orizzontale e in verticale che creano traumi continui che portano a fenomeni di ipersensibilità dentinale con usura dei denti e ritiro gengivale: il paziente sentirà quindi male con i cibi troppo caldi o troppo freddi o durante lo spazzolamento. E’ opportuno non essere troppo aggressivi e non usare spazzolino eccessivamente duri.
I denti vanno spazzolati a bocca leggermente aperta, le guance devono essere rilassate il più possibile in modo da essere spostate per raggiungere meglio le zone posteriori, è importante spazzolare dietro l’ultimo dente.
Lo spazzolamento inizia con uno strofinamento energico nel senso orizzontale delle superfici masticanti, anche per distribuire meglio il dentifricio, e poi si passa alla pulizia della parte esterna dei denti, la testina dello spazzolino viene posizionata in senso orizzontale con le setole lungo il bordo gengivale.


Si esegue una leggera pressione per inserirle meglio negli spazi interdentali e si ruota partendo dalla gengiva e andando verso la parte coronale del dente, si ripete il movimento 4 o 5 volte per ogni zona, partendo dalla parte posteriore arrivando fino al cento della bocca per tutti e quattro i settori. Dopodiché si passa alla pulizia della parte interna della bocca, si posiziona lo spazzolino allo stesso modo e si esegue lo stesso movimento, tranne nella parte anteriore dove lo spazzolino viene posto in posizione verticale. Si passa poi alla pulizia della lingua con movimenti più delicati.

Come fare a pulire bene le zone posteriori della bocca?

Alcuni pazienti hanno difficoltà a raggiungere le zone posteriori della bocca perchè viene loro stimolato il senso del vomito, in questo caso può essere utile utilizzare spazzolini con testine più piccole e sputare la schiuma del dentifricio per evitare che questa si accumuli nella parte posteriore della bocca. Possiamo consigliare anche spazzolini monociuffo che essendo più piccoli permettono di raggiungere meglio le zone posteriori e vengono utilizzati anche in caso di affollamento

Utilizzo dello spazzolino elettrico
Per quanto riguarda lo spazzolino elettrico la tecnica da utilizzarsi prevede di posizionare la testina rotonda con le setole perpendicolari con la superficie del dente avendo cura di inserirle un poco nel solco gengivale. Si esegue una leggera pressione facendo una piccola vibrazione in modo da inserire le setole meglio negli spazi interdentali, ci si sofferma qualche secondo (4) su ogni dente e ci si sposta pulendo un dente alla volta. 
Si esegue la pulizia della parte esterna delle arcate dentali e della parte interna che spesso viene trascurata se non dimenticata.

Igiene nei portatori di ortodonzia fissa
I brackets e i fili ortodontici creano un facile accumulo di placca batterica che può frequentemente portare ad una gengivite, pertanto è imperativa una scrupolosa igiene orale con l’aiuto dell’Igienista che saprà consigliare la tecnica più idonea ad ogni singolo caso e gli strumenti necessari

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